Il sapere greco
A cura di Jacques Brunschwig e Geoffrey E. R. Lloyd
Tutta la grandezza e l'importanza della cultura greca in un ideale percorso di lettura
Piano dell'opera:
Volume I. pp.624, 27 ill. a colori fuori testo
Volume II. pp.650, 27 ill. a colori fuori testo
Grazie ad oltre sessanta saggi, a cura dei più prestigiosi specialisti del settore, italiani e stranieri, Il sapere greco guida il lettore attraverso la specificità e l'attualità dei Greci antichi. La culla della nostra civiltà è studiata secondo una prospettiva precisa, che si concentra sull'invenzione della filosofia, sulla conoscenza scientifica e la pratica della politica.
Gli ideatori e gli autori di quest' opera si sono posti un obiettivo importante: far emergere quel che dei Greci antichi è ancora vivo e operante nella nostra cultura e li rende perciò sempre attuali e meritevoli di attenzione. In grande sintesi, e semplificando, si tratta dell'attitudine e della capacità specifiche dei Greci antichi di riflettere e discutere consapevolmente sul significato, i metodi e gli scopi di ogni attività umana, dalle piu astratte e speculative alle piu concrete e quotidiane, e soprattutto della coscienza critica che essi stessi avevano di queste loro caratteristiche. Su tutto ciò quindi si concentrano i singoli contributi, sia in generale, ripercorrendo la genesi e descrivendo le qualità distintive di tale tipo di prospettiva, sia in particolare, analizzando i modi in cui essa si è manifestata nei vari protagonisti e nei vari campi del sapere.
Da tempo si discute se questa «dimensione della riflessività», come la definiscono Jacques Brunschwig e Geoffrey Lloyd nel saggio introduttivo (A casa in un paese lontano) non sia altro che la filosofia stessa, o se piuttosto la filosofia non sia un sapere particolare. Il sapere greco mostra che per quanto riguarda i Greci antichi sono vere entrambe le cose: ben presto infatti la filosofia si è costituita come insieme specifico di conoscenze lessicali, logiche e metodologiche; ma, in quanto «amore per il sapere» in generale, come vuole l'etimologia, fin dall'inizio essa ha investito anche quelle aree di ricerca che col tempo sarebbero diventate oggetti di studio o di pratica a sé stanti. E’ questo un esempio di uno dei grandi meriti di quest'opera: evitare le classificazioni e le contrapposizioni troppo rigide.
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